Diario 2020
Il caldissimo inverno faceva pensare ad una vendemmia anticipata e una annata dalle alte gradazioni, la grandine ha raccontato un’altra storia. Una produzione decimata ha complicato molto il lavoro di prevenzione delle malattie ma ha esaltato le caratteristiche varietali dei vini.
l’annata
Il secondo inverno più caldo degli ultimi due secoli è stato battezzato il 2020 da molti climatologi ha anticipato la ripresa vegetativa esponendola a notevoli rischi di gelate.
Da noi non è accaduto ma…
… in pieno sviluppo vegetativo e a grappolo ben formato, a metà maggio e il 2 giugno due grandinate hanno imbiancato la collina decimando la produzione con un calo verificato alla fine del 35-40% e con danni alle foglie e al legno.
Grappoli tagliati dalla grandine, sgranati e danneggiati ci hanno impegnato in vigna per tutta la stagione per non compromettere la maturazione.
la vigna
La reazione alla grandinata è stata una continua osservazione e sostegno a ciò che la pianta chiedeva.
Estratti naturali di origine vegetale, propoli come sanificante naturale hanno permesso di arginare le infezioni causate dalle lesioni del ghiaccio alle foglie e ai grappoli.
In questo modo siamo arrivati ad agosto con grappoli sani molto ricchi di polifenoli e aromi perché la pianta ha saputo reagire esprimendo tutta se stessa e forse in modo più completo che nelle precedenti annate il potenziale varietale.
la vendemmia
La vendemmia è stata come sempre manuale, discontinua negli appezzamenti per la selezione delle zone più vocate per ogni vino.
A causa della scarsissima quantità abbiamo rinunciato alla produzione di due vini per noi molto importanti:
- il metodo classico della spergola dai vecchi filari, defratelli.20
- il vino passito Aresco 2020
l’uva
L’uva è giunta alla vendemmia sana e caratterizzata da grande concentrazione di sapori ed aromi in quanto i grappoli avevano perso molti acini e quelli rimasti avevano saldato bene le ferite di giugno accumulando con lentezza zuccheri e polifenoli.
in cantina
La nostra tecnica di svinatura manuale dal cappello delle bucce in fermentazione, ci ha permesso di controllare le macerazioni in questo caso senza eccessivi squilibri per eccesso di polifenoli ma mirando ad una elevata complessità gustativa forse tra le principali peculiarità della vendemmia 2020.
“Un caldo inverno ha anticipato il risveglio, le grandinate hanno decimato la produzione, le uve si sono difese con originale struttura tannica ed espressione varietale”