La Storia
Le prime vigne furono impiantate nel 1970 dal papà Vittorio, docente di agraria, con la passione per il lavoro in vigna, scegliendo alcune varietà autoctone, che ancora oggi resistono e sono mantenute come patrimonio genetico con studi e ricerche. Tra queste, la Spergola e il Malbo Gentile, e rare varietà di lambrusco.
Negli anni tra il 1970 ed il ‘76 verranno impiantate altre vigne tra cui Malvasia e Moscato, con sistemi di allevamento a doppio cordone tipiche di quegli anni.
Nel 1993, i figli, Giovanni, dottore in agraria ed enologia ed Alberto, architetto dedicato alla viticoltura, iniziano la conduzione diretta dell’azienda, convertendo le vigne in biologico e vinificando direttamente solo le proprie uve.
Nasce così nel 1993, nel garage sotto casa, la prima bottiglia da uva spergola, un metodo classico: la Riserva dei fratelli.
Nel 1998 si costruisce la cantina, e si iniziano le vinificazioni di altri rifermentati in bottiglia da spergola e da lambruschi: querciole, e sottobosco. Nello stesso anno si vinifica per la prima volta il passito di moscato e malvasia: l’Aresco.
Fin dai primi anni si sperimenta la tecnica di vinificazione senza l’ausilio di chimica, che sarà la strada seguita negli anni a venire.
Dal 2001 nascono i primi vini fermi da affinamento, utilizzando sempre varietà locali: Gheppio e Nottediluna.
Dal 2003 si aggiunge un appezzamento di circa un ettaro e mezzo, su colline alte, in localita Broletto, caratterizzate da suoli calcarei del basso appennino, sui quali si sceglie l’impianto alcune varietà antiche tra cui la Sgavetta e li Malbo gentile.
I nuovi vitigni ispirano una nuova vinificazione che nel 2012 si traduce nelle prime tre damigiane di vino rosato per questo chiamato Tre dame.
Nel 2014 da una vendemmia anticipata di malvasia aromatica nasce Le Rose.
In ogni annata, piccole vinificazioni ci aiutano a comprendere e valorizzare le caratteristiche dei vitigni autoctoni.
Alberto e Giovanni